Gli scopi

Il Rosarno Film Festival Fuori dal Ghetto è una rassegna di cortometraggi dedicata ai temi del lavoro e dello sfruttamento che vuole concentrare l’attenzione sulla condizione dei braccianti ma non solo. Un evento che si svolge in uno dei luoghi simboli di questa condizione: la Piana di Gioia Tauro (RC). Nelle vesti dei giurati i migranti impiegati negli agrumeti della zona. Il cinema non è solo una fabbrica di sogni ma è anche strumento di indagine e supporto alle pratiche sociali, di critica e denuncia delle tante forme di sfruttamento. Data la particolarità dell’evento i film vincitori non riceveranno premi in denaro ma casse di arance. Nonostante questa modalità sono stati molti gli autori che hanno voluto partecipare. La rassegna si svolge presso il comune di Rosarno che ha dato il patrocinio così come il comune di San Ferdinando.

L’idea di questo festival nasce dall’idea di ‘rompere’ il ghetto, disarticolare le categorie classiche con cui si affrontano e si raccontano le vicende di Rosarno e dei braccianti -È importante costruire processi che mettano insieme cultura e pratiche sociali legate ai diritti dei lavoratori, il riscatto non riguarda solo i lavoratori braccianti ma l’intero territorio in cui operiamo. Questa prima rassegna va in questa direzione”. L’iniziativa ha ricevuto anche l’incoraggiamento del regista e attivista inglese Ken Loach, da sempre impegnato sui temi sociali, che ha inviato un messaggio di saluto a questa nuova iniziativa.

Il festival ha avuto la collaborazione di Mediterranean Hope, il programma migranti e rifugiati della Federazione Rosarno film festival “Fuori dal ghetto”derazione delle Chiese evangeliche in Italia, che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con la Rete delle comunità solidali– e ad altre associazioni che hanno dato l’adesione